La polizza assicurativa per i medici è obbligatoria. Lo stabilisce la legge, ma soprattutto lo consiglia il buon senso per un professionista che ha deciso di intraprendere la carriera di medico chirurgo.
Differentemente da altre professioni, quella medica ha sicuramente molte più responsabilità alle quali far fronte. È con la vita delle persone che si ha che fare, quindi non si può pensare di essere leggeri nella scelta della polizza assicurativa. A pagarne le conseguenze, e anche piuttosto salate, è principalmente il medico, sia economicamente che in termini di reputazione.
I due fattori che ne determinano la scelta dipendono:
- Ruolo del medico: se è un professionista che si dedica prettamente ad interventi chirurgici, oppure se pratica atti invasivi spesso assimilati, ma che non prevedono anestesia totale. Questa distinzione porta quindi a comprendere che nel primo caso, il rischio è tendenzialmente più alto, nel secondo, invece, è più basso. Ad ogni modo risulta lampante che è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa;
- Dal luogo di lavoro: se è un medico operante all’interno di una struttura oppure se è un libero professionista. Nel secondo caso il medico dovrà sempre rispondere in prima persona dei danni causati.
Fatta questa premessa, che già di per sé fa comprendere le differenze di costo della polizza assicurativa, ora è importante andare più nello specifico per definire quali sono i criteri che rendono un assicurazione professionale medico realmente valida.
Quali sono i criteri ai quali deve fare attenzione un medico prima di sottoscrivere una polizza assicurativa?
Al di là della specializzazione medica, i criteri sui quali bisogna fare affidamento per sottoscrivere una polizza assicurativa, sono i seguenti:
- Massimale;
- Franchigia;
- Scoperto;
- Colpa grave;
- Retroattività
Massimale. Trattasi dell’importo massimo garantito dall’assicuratore, rispetto a ciascuna annualità assicurativa, in merito al sinistro che rientra nella copertura della polizza.
Il massimale può essere individuale o aggregato. Nel primo caso la copertura assicurativa è garantita. Nel secondo, bisogna sapere che il massimale è da dividere con gli altri medici, il che porta immediatamente ad un’altra considerazione ovvero che, se uno dei medici esaurisce tutta la copertura assicurativa, tutti gli altri restano scoperti. Per questo motivo è meglio che sia sempre individuale.
Inoltre, nella scelta del massimale, deve essere considerato il rischio di categoria. Maggiore è il rischio, maggiore dovrebbe essere il massimale. Altro motivo del perché non conviene quasi mai, a dei medici, di stipulare una polizza assicurativa con il massimale aggregato.
Franchigia. Si tratta di una quota fissa che resta sempre a carico dell’assicurato e non della compagnia assicurativa. Questa interviene, di solito, quando la compagnia assicurativa reputa il rischio troppo alto e quindi stabilisce una quota a carico del medico che ha stipulato la polizza.
Scoperto. Molto simile alla franchigia e altrettanto importante da valutare. La differenza con la franchigia è che il danno a carico dell’assicurato è calcolato in termini percentuale. Di conseguenza, questo vuol dire che non si può sapere a prescindere quant’è la quota. Potrebbe essere un bel problema al momento dei conti per il medico.
Colpa grave. Si tratta di un dettaglio della polizza, in riferimento alla colpa del medico in merito ad un’azione da lui compiuta. Un momento di superficialità, una valutazione leggera, laddove invece si richiedeva maggiore attenzione, può costare molto caro ad un medico.
Retroattività. Quest’ultimo punto regola la copertura della polizza assicurativa in modo retroattivo, cioè antecedente al momento della stipula della polizza. Bisogna fare molta attenzione a questo dettaglio, sia in fase di prima stipula della polizza, sia se si decide di cambiare compagnia assicurativa.
Il tempo speso a leggere con attenzione tutte le clausole, non è mai perso. Soprattutto per chi ha deciso di fare il medico.
Quanto è importante stipulare l’assicurazione professionale per i chirurghi plastici
Nel nostro discorso, in merito alla migliore assicurazione professionale per un medico, dobbiamo specificare che il chirurgo ha una maggiore responsabilità, in quanto il suo ruolo è quello di migliorare lo stato di salute di una persona andando ad intervenire, praticamente, sul corpo di quest’ultima. Un errore, anche banale, può essere deleterio per la vita della persone, e di conseguenza per la carriera del medico. Ma puntiamo i riflettori sui chirurghi plastici, in questo caso il punto focale è ancora un altro.
I medici chirurghi plastici hanno il compito di intervenire sull’aspetto estetico di una persona, di conseguenza se anche compiono un piccolissimo errore, quest’ultimo sarà per sempre visibile. Certo, tendenzialmente si può sempre rimediare, ma il danno economico a carico del medico professionista resta, soprattutto se c’è una denuncia da parte del paziente.
Chi intraprende questa specializzazione medica, deve avere un’assicurazione professionale per chirurghi plastici molto dettagliata.
La polizza assicurativa, può essere richiesta dal singolo individuo o dallo studio dal quale è rappresentato. Questo è un dettaglio che dipende dal luogo fisico di lavoro.
Un’ulteriore differenza dipende dal ruolo del chirurgo plastico:
- Colui che si occupa solo di interventi di chirurgia estetica;
- Colui che si occupa di medicina estetica.
In base al tipo di attività del medico Chirurgo Plastico ed Estetico, dipende la definizione del rischio, e quindi del massimale di copertura.
Chi si occupa di medicina estetica, per esempio, ha a che fare con trattamenti non invasivi, come:
- Peeling;
- Radiofrequenza;
- Linfodrenaggio;
- Pressoterapia;
- Filler o riempitivi.
Queste sono alcune delle azioni chirurgiche non invasive più frequenti e richieste, ma che comunque prevedono un rischio da parte del medico, anche se non alto.
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